Fit for 55 (Luglio 2022)

 

Lunedì 04 luglio 2022

 

Fit for 55: la risposta del Consiglio

 

Dopo il Parlamento Europeo, è ora il turno del Consiglio dell’Unione Europea di definire le sue posizioni negoziali sul pacchetto FIT FOR 55.

Il punto di vista del Consiglio, pur nella sostanziale adesione, mostra una maggior cautela rispetto al Parlamento, evitando di caldeggiare gli incrementi di ambizione da questo avanzati.

 

Rispetto a quanto concordato dall’Europarlamento, la posizione negoziale del Consiglio sulle proposte di legge presentate dalla Commissione Europea il 14 luglio 2021 prevede:

 

l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per il 2030 al 61% rispetto al 2005 (a fronte del 63% proposto dal Parlamento) attraverso riduzioni una tantum al quantitativo di quote in circolazione e l’applicazione di un fattore annuale di riduzione del 4,2% (anziché il 4,4% proposto dal Parlamento fino al 2025 con incremento al 4,5% dal 2026 ed al 4,6% dal 2029);

 

* che la graduale transizione per i settori a rischio delocalizzazione dall’assegnazione gratuita al meccanismo CBAM sia anticipata di un anno (dal 2027 al 2026) ma si completi nel 2035 (anziché nel 2032) con la completa eliminazione delle quote;

 

* la posticipazione di un anno per l’applicazione del sistema ETS II, destinato ai distributori che forniscono combustibili nei settori degli edifici e del trasporto stradale: messa all'asta delle quote a partire dal 2027 e restituzione a partire dal 2028;

 

* la posticipazione della graduale eliminazione dell’assegnazione gratuita al settore dell’aviazione dal 2025 al 2027;

 

* l’aumento della quantità di quote di emissione annuali che possono essere trasferite tra gli Stati Membri al 10% per il quinquennio 2021-2025 e al 20% per il quinquennio 2026-2030, in posizione nettamente divergente alle restrizioni in materia richieste dal Parlamento;

 

* l’aumento di flessibilità nelle modalità di utilizzo della riserva supplementare laddove il Parlamento ne chiedeva l’eliminazione.

 
 

Ad integrazione delle proposte della Commissione, per rendere più agevole la transizione, gli Stati Membri hanno convenuto di:

 

valutare la concessione di un’assegnazione supplementare a titolo gratuito per un periodo transitorio al settore del teleriscaldamento in alcuni Stati Membri al fine di incoraggiarne la decarbonizzazione;

 

* aggiungere la possibilità temporanea per gli Stati Membri di esentare i fornitori soggetti all’ETS II dalla restituzione delle quote fino al dicembre 2030, se soggetti a carbon tax nazionale equivalente o superiore al prezzo d'asta delle quote nell'ambito dell'ETS;

 

ampliare l'elenco degli Stati Membri che beneficiano del Fondo per la Modernizzazione prevedendo, come misura transitoria, alcune eccezioni alla non ammissibilità dei progetti nel settore del gas naturale;

 

cautelare gli Stati Membri maggiormente dipendenti dal trasporto marittimo ridistribuendo loro il 3,5% del massimale delle quote messe all'asta e proponendo misure transitorie che considerino le specificità geografiche, in particolare, relativamente alle piccole isole, la navigazione invernale e le tratte soggette a obblighi di servizio pubblico;

 

accantonare 20 milioni delle quote gratuite eliminate dal settore dell’aviazione per compensare i costi aggiuntivi associati all'uso di carburanti sostenibili;

 

applicare un massimale del 35% dei costi totali stimati dei piani sociali per il clima per offrire un sostegno diretto temporaneo al reddito.

 

Trovato l’accordo tra i 27 Stati Membri, il Consiglio è ormai pronto a negoziare con il Parlamento la conclusione del pacchetto.

       

                                                     

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